2011 – 2013 | IL CANTIERE APERTO, IL TERREMOTO, LA RASSEGNA IN PIAZZA

Dal 2009 al 2011, per tre anni, nel periodo estivo viene portata avanti una programmazione teatrale e concertistica d’avanguardia, mentre d’inverno l’Associazione intraprende lavori di ristrutturazione. Nel autunno del 2011 tuttavia viene il momento di restaurare la platea in legno che presenta seri problemi strutturali, la necessità di manodopera spinge l’Associazione a coinvolgere la cittadinanza nei lavori: nasce “Cantiere aperto”.
Dopo tre anni entusiasmanti che hanno portato a Gualtieri oltre sessanta serate di spettacolo e artisti di fama internazionale, nel 2011 grosse difficoltà nel reperimento dei fondi impediscono l’organizzazione della consueta rassegna autunnale. Dopo un primo momento di forte delusione, in cui appare sempre più incombente lo spettro di una nuova chiusura delle porte del Teatro, si decide di reagire a una situazione apparentemente irreversibile. Chiudere ancora una volta le porte del teatro significherebbe rassegnarsi agli eventi e al disinteresse, togliere alla cittadinanza la possibilità di vivere il Teatro e di usufruire di momenti di grande valore culturale. Nasce così la rassegna intitolata Teatro in Rada…

Una serie di eventi ad ingresso gratuito in cui il teatro si trasforma in ideale cantiere navale, in veliero ormeggiato per lavori di manutenzione… per ritracciare le rotte future. Gli eventi alternano letture teatrali a tema marinaresco a veri e propri lavori di ristrutturazione. In particolare la cittadinanza viene coinvolta nei lavori di consolidamento dell’assito in legno della platea, strutturalmente compromesso in molti punti.
Le serate di “Cantiere Aperto” divengono momenti in cui il pubblico che abitualmente viene a teatro, la cittadinanza, gli amici del teatro… rimboccandosi le maniche contribuiscono con il proprio lavoro alla rinascita di questo magnifico spazio. Sono serate in cui il Teatro torna ad essere “sociale” nel senso più ampio del termine: spazio e risorsa di tutti, in cui tutti, in tempi durissimi per la cultura, sono chiamati a partecipare e fare la propria parte.
Il “Cantiere aperto” si interrompe drasticamente nel maggio del 2012 per le scosse di terremoto che sconvolgono le province di Modena, Ferrara, Mantova e Reggio Emilia. Il Teatro Sociale viene chiuso a data da destinarsi e si affaccia l’ipotesi che tutto il lavoro fatto possa rivelarsi del tutto inutile.

L’Associazione Teatro Sociale di Gualtieri si trova di fronte ad una nuova durissima prova. È così che nella convinzione che tanto più il “corpo” del Teatro è sofferente, tanto più sia necessario mantenerne viva e salda l’“anima” si lavora alacremente per poter portare avanti la rassegna estiva del Teatro Sociale all’esterno del Teatro stesso: in Piazza Bentivoglio. Il sisma costringe l’Associazione ad abbandonare Palazzo Bentivoglio: l’Associazione non può far altro che “accamparsi” in piazza, come fosse il giardino di casa, aspettando di poter rientrare.
Il 7 giugno, Ezio Bosso, compositore di fama internazionale, proprio al Teatro Sociale e a Palazzo Bentivoglio dedica un concerto, ed in particolare il brano dal titolo The Things That Remains. Il brano del Maestro Bosso porta fortuna al Teatro Sociale: ad ottobre, dopo il parere positivo di una commissione del Ministero dei Beni Culturali, il Teatro Sociale torna agibile ed il “Cantiere aperto” può ripartire.
Le serate di lavoro per la ristrutturazione della platea in legno, alla fine dell’incredibile esperienza di “Cantiere aperto” avranno avuto un successo inaspettato e per un anno e mezzo saranno state un appuntamento settimanale fisso al Teatro Sociale di Gualtieri con numeri da record: decine di lavoratori volontari da tutta la provincia di Reggio Emilia, 250 tonnellate di terra e calcinacci rimossi con badili e carriole, 120 metri quadri di assito storico restaurati centimetro per centimetro…

Il 1 maggio 2013, in occasione della “Festa dei lavoratori” il “Cantiere aperto” si conclude in bellezza: esperienza unica in Italia di recupero collettivo di un bene comune, dopo quasi 50 serate di lavoro, esso approda alla riapertura del primo teatro ristrutturato da quello stesso pubblico che si reca abitualmente a vedere gli spettacoli.