ANGELO DELLA GRAVITA'

Domenica 3 marzo, ore 21, Teatro della Rocca ‘F.Tagliavini’ di Novellara
 
Produzione NoveTeatro
 
“Angelo della gravità”
 
Di Massimo Sgorbani
 
Con
Fabrizio Careddu
Regia
Domenico Ammendola
Fabrizio Careddu
 
 
Novellara (RE) , febbraio 2013 - NoveTeatro debutterà domenica 3 marzo al Teatro della Rocca ‘Franco Tagliavini’ di Novellara con Angelo della gravità di Sgorbani, che si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria all’importante Premio Riccione nel 2001. NoveTeatro mette in scena il talento reggiano di Fabrizio Careddu, attore santilariese che ha ricevuto gli applausi con Mariangela Melato, ponendo una riflessione sugli effetti deleteri del consumismo sulla nostra società, raccontata con un linguaggio disincantato dai tratti tragicomici, che narra in chiave divertente un dramma della nostra epoca.
Il testo prende spunto da un fatto di cronaca americana: un condannato all’impiccagione per l’assassinio di una ragazza si vede sospendere l'esecuzione perché così grasso che il suo peso avrebbe spezzato la corda del boia. Protagonista è un ragazzo obeso, la cui bulimia nasce da un profondo bisogno d'amore, ossessionato da una sua vera e propria follia nei confronti del cibo, vissuto come una necessità per ingrassare il corpo e renderlo corazzato contro la vita. La sua sola consolazione è il cibo. Il cibo è il solo, il più alto dono d'amore che lui conosca. Andato in America per studiare l'inglese e trasformatosi in uno dei più assidui frequentatori di supermercati, vive passo dopo passo la propria discesa all'inferno fino al culmine: l’omicidio di una ragazza che non ha saputo comprendere la sua malata e disperata ricerca dell’amore totale. La condanna a morte è vissuta come percorso di espiazione, ma anche come il ricongiungimento finale con il divino: il condannato aspetterà digiunando il braccio della morte, sicuro di diventare un angelo leggero alla corte di Dio.
Il monologo di Sgorbani, insieme tragedia e paradosso comico, racconta il piacere quasi rituale verso il cibo. L’attenzione ossessivo-compulsiva verso il junk food americano, che si trova ventiquattro ore al giorno nei supermercati iper-templi del consumo statunitense, vuole essere una denuncia del modello di consumismo occidentale, che porta l’individuo a perdere di vista i propri valori e la fede in Dio, per ricreare un universo valoriale distorto dove la centralità è data dagli oggetti terreni, visti come mezzi per raggiungere l’ascesi spirituale e per arrivare a Dio. L’idea di fondo che deriva dal paradosso contenuto nel testo è quella in cui –dice Sgorbani- “l’iperbole del profano produce il sacro, l’iperbole della materia genera lo spirito. L’eresia del protagonista trova compimento ribaltando l’assunto della creazione: non più Dio creatore del mondo, ma il mondo che genera Dio.” Nella dicotomia tra leggerezza del divino e la gravità delle brutture terrene, gli angeli della gravità a cui tende “cicciobomba” non sono altro che elemento di raccordo tra terra e il cielo e rappresentano, nella visione sconnessa tipica della mente malata, la liberazione dal peso del rifiuto da parte di una società superficiale e alla deriva, basata sul culto dell’immagine e della mercificazione di corpo, sentimenti e relazioni.
 
FABRIZIO CAREDDU
 
Originario di Sant’Ilario d’Enza (RE), Si diploma nel 2005 alla Scuola del Teatro Stabile di Genova. Negli anni che seguono lavora prevalentemente con lo stesso Stabile nelle principali produzioni, lavorando con registi come Marco Sciaccaluga, Eros Pagni, Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, Massimo Mesciulam, Flavio Parenti, Massimo Chieda ed Eleonora D’’Urso. Nel 2007 entra nel cast di Camera Café col ruolo fisso di “MICHELE CARMINATI”. Nel 2009 divide gli applausi con Mariangela Melato, diva del teatro recentemente scomparsa, ne L'anima buona del Sezuan al Teatro della Corte di Genova
Dal 2012 partecipa al progetto di Massimo Chiesa riguardo la riapertura del Tkc Teatro della Gioventù con notevoli risultati di pubblico e critica. Riceve diversi riconoscimenti.
 
-          Nel 2005 è vincitore del Premio Salvo Randone come Miglior Attore Emergente
 
-          nel 2006 è vincitore del Premio HYSTRIO come Miglior Attore Emergente
 
-          2007 è secondo classificato al Concorso Prova d'Attore di Torino.
 
 
 
DOMENICO AMMENDOLA
Domenico Ammendola nasce a Reggio Emilia nel 1974. Frequenta il D.A.M.S. di Bologna indirizzo lettere, filosofia e disciplina dello spettacolo. Si forma con Massimo Magliola, Giorgio Marini, Michel Sambin, Riccardo Caporossi, Yves Lebreton. In quasi dieci anni di insegnamento di discipline teatrali, dal 1996 al 2012, presso scuole medie inferiori, superiori ed università allestisce e mette in scena più di settanta spettacoli. Tra le varie collaborazioni, è assistente alla regia di G. Cobelli per Un patriota per me di J. Osborne prodotto dall’ERT e assistente alla regia di Gigi dall’Aglio per La bottega del caffè di C. Goldoni prodotto dall’ERT e dal Teatro Stabile della Sardegna. Nel 1998 diventa direttore artistico del Centro internazionale ART, e è assistente alla regia di Cesare Lievi per The Rake’s progress prodotto dal teatro Comunale di Modena. Nel 2004 Fonda il Centro Teatrale MaMiMò, centro di formazione permanente per Reggio Emilia e provincia in qualità di presidente e direttore artistico. Nel 2007 fonda e tutt’ora dirige NoveTeatro. Nel 2008 cura la regia dello spettacolo Clizia prodotto dal Teatro Stabile di Sardegna che debutta al teatro Alfieri di Cagliari il 16 maggio con ripresa e tournèe in tutta la regione a ottobre.
Nel 2009 cura la regia dello spettacolo Bianca Morte prodotto all’interno del progetto Sicura_Mente, spettacolo semifinalista al Premio Scenario – Ustica 2009.
Nel 2011 dirige ed interpreta Processo a Giulio Cesare spettacolo di Corrado Augias e Vladimiro Polchi con Paolo Bonacelli e Urbano Barberini.
Nel 2012 dirige SHAKERATE! spettacolo di J.H. Godber e J. Thornton con prima nazionale il 18 Marzo.
 
 
 
MASSIMO SGORBANI
È nato a Milano il 20 luglio 1963. È laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano e diplomato in Drammaturgia presso il Laboratorio di Scrittura Drammaturgica della Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”. E’ autore e interprete di vari spettacoli di cabaret rappresentati allo allo Zelig di Milano, tra cui Giallognolo, Flash back e Lacrimosa. E’ inoltre autore televisivo, è attivo in cinema e in televisione per RaiUno , dove collabora come autore con il regista Angelo Longoni a vari film, tra cui si ricordano: nel 1994 Uomini senza donne con Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi; nel 1997/98 Facciamo fiesta con Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi, Lorena Forteza; Naja con Stefano Accorsi, Lorenzo Amato, Enrico Lo Verso, Francesco Siciliano. Nel 2005 è autore, con Angelo Longoni, del film cinematografico Non aver paura con Laura Morante e Alessio Boni.
In teatro è vincitore del Premio Speciale della Giuria Riccione 2001 Bignami-Quondamatteo, con il testo Angelo della gravità.  Nell’agosto del 2008 Massimo Sgorbani riceve il premio Franco Enriquez per la drammaturgia.
A marzo del 2013, il suo nuovo testo Blondi andrà in scena al Piccolo Teatro di Milano.
 
 
 
Per informazioni e prenotazioni: Ufficio Teatro 0522655407 – Biblioteca Comunale 0522655419