San Martino in Rio - Sala d'Aragona della Rocca Estense


  • Il Teatro
La Rocca Estense sorge sul sito di una terramara dell'età del bronzo, nei pressi dell'antico torrente Trixinaria. E' testimoniata la presenza dell'uomo in questi luoghi attraverso i secoli fino ai primi documenti di archivio dall'inizio del mille, quando il castello con cappella di San Martino viene infeudato a Bonifacio di Canossa. Successivamente, Matilde di Canossa concede San Martino alla potente famiglia reggiana dei Roberti. In seguito alla distruzione da parte dei Gonzaga, nel 1353 i Roberti ricostruiscono la rocca realizzando l'impostazione del recinto fortificato, di forma rettangolare, con quattro bastioni agli angoli ed un ampio fossato perimetrale. Di questo recinto rimane ora solo l'angolo nord-est, mentre il resto dell'area è occupato dai "prati della rocca". A partire dal 1430 la rocca ed il feudo diventano dominio degli Estensi. Grazie a Borso d'Este si inizia una radicale opera di restauro con ingegneri ducali e pittori che decorano diverse parti dell' edificio, comprese quelle esterne. Nel 1497 il feudo passa a Sigismondo, fratello di Borso ed iniziatore della linea degli Este San Martino. Il matrimonio di Filippo I D'Este con Maria, figlia di Emanuele Filiberto di Savoia, nel 1570, determina l'esigenza di trasformare la costruzione in una sontuosa residenza, forse grazie all'intervento dell'architetto Giovan Battista Aleotti detto l'Argenta. Si amplia l'edificio costruendo l'ala ovest, con scalone e sale di rappresentanza. Le sale, decorate con soffitti a grottesche ad opera di maestri emiliani, sono tuttora visibili grazie ai restauri degli ultimi venti anni. Nel 1752, dopo l'ultimo erede degli Este San Martino, il feudo viene ceduto a Don Paolo d'Aragona che vi intraprende radicali lavori di restauro, secondo lo stile ed il gusto dell'epoca, con controsofittature, stucchi e camini in scagliola e marmo. La facciata est sulla piazza è risistemata, con un ordine di finestre con persiane al piano nobile e decorazioni del pittore modenese Borsellini. Altre trasformazioni si effettuano fino alla fine del secolo scorso, quando al piano nobile, vengono posti gli uffici comunali. Oggetto di nuovo restauro dal 1977, su progetto dell'architetto Mauro severi, la Rocca ospita anche la Biblioteca Comunale ed il Museo dell' Agricoltura e del Mondo Rurale. Sala d'Aragona c/o Rocca Estense La Sala D’Aragona si trova nell’ala ovest della Rocca Estense ed è uno di quei saloni di rappresentanza di cui si è stata dotata la rocca nel 1570 in occasione del matrimonio di Filippo I D’Este con Maria, figlia di Emanuele Filiberto di Savoia. Il grande salone presenta decori settecenteschi ed è stato ridipinto agli inizi del novecento dal pittore sammartinese Bizzochi secondo il precedente impianto decorativo, conserva sulla parete est lo stemma dell'ultimo Marchese di San Martino, Paolo Rango d'Aragona.